“La mia famiglia e altri animali”, ovvero chi entra in un romanzo non vuole più uscirne

Le giornate si allungano: la luce entra nei nostri giorni insieme ai gialli dei fiori, ai rosa dei ciliegi all’azzurro del mare. C’è un libro, per queste giornate che ci aprono alla natura, che vorrei consigliarvi, perché ci possiamo respirare a piene mani luce e colori, e al contempo possiamo sorridere: è lo spassoso La mia famiglia e altri animali di Gerald Durrell. Si tratta di un “classico”, un romanzo autobiografico che ho acquistato all’incirca quindici anni fa, fidandomi del consiglio di Serena, un’amica assidua lettrice. Pensavo fosse lontano dalle mie corde e invece mi ha sorpresa e trasportata in un clima gioioso. Tanto che poco tempo fa l’ho riletto, condividendo alcuni tratti più divertenti con mio figlio. 

L’ambientazione è l’isola greca di Corfù dove, nella prima metà del Novecento, una benestante famiglia britannica migra in cerca di sole e salute. Nell’isola troveranno anche amici, tradizioni, libertà e appunto animali. La mamma, vedova, e i suoi quattro figli, ci rimarranno cinque anni cambiando tre ville immerse nella natura.

Così scrive Gerald Durrell nella sua “difesa” iniziale: «In origine doveva essere un resoconto blandamente nostalgico della storia naturale dell’isola, ma ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro. Non appena si sono trovati sulla pagina non ne hanno più voluto sapere di levarsi di torno, e hanno persino invitato i vari amici a dividere i capitoli con loro; soltanto con immensa fatica, e usando una notevole astuzia, sono riuscito a salvare alcune pagine sparse dedicate esclusivamente agli animali».

Il giovane Gerald, detto Jerry, ha appena 10 anni quando sbarca nell’isola, accompagnato dai fratelli – Larry (23 anni), Leslie (19 anni), Margo (18 anni) – e dalla mamma Louise della cui età “non siamo mai stati sicuri per il semplice motivo che lei non riesce mai a ricordarsi la sua data di nascita”. E il primo impatto con le usanze greche è alquanto divertente, a partire da alcune pratiche “smaltimento” in bagno, che per la verità non ho trovato invariate nella mia vacanza greca a Elafonisos nel 2005.

Tutti i componenti di questa rumorosa e strampalata famiglia, nella nuova dimensione mediterranea, maturano e mettono alla prova le proprie inclinazioni: chi la scrittura, chi la cucina, chi la caccia, chi, appunto, l’amore per gli animali. Il curioso Jerry diventerà un assiduo esaminatore nonché raccoglitore di insetti, mammiferi, uccelli, rettili. Gabbiani, gufi, gazze verranno portati in casa come compagni di vita. Oggi forse sarebbe perseguitato dalle associazioni animaliste; quell’esperienza, comunque, contribuirà a fare di lui un futuro  zoologo, fondatore nel 1958 del Jersey Zoological Park. 

Delle pagine dedicate esclusivamente agli animali trovo superbo il racconto della battaglia tra una mantide religiosa e un geco, esilarante lo scompiglio generato da una mamma scorpione con i suoi piccoli usciti da una scateletta di fiammiferi, magico l’incontro in mare di notte con un branco di focene: “Luminose fiumane di lucciole volarono sulla baia, vorticando sull’acqua, e allora con un tempismo perfetto, comparvero le focene, nuotando tutte in fila nella baia, sgroppando ritmicamente attraverso l’acqua, coi dorsi che parevano verniciati di fosforo”.

Un romanzo dalla scrittura elegante, contraddistinto da una comicità garbata, a tratti involontaria, e punteggiato da ricche descrizioni della natura, da quella più microscopica – acari, ragni botola – a quella più rigogliosa – bouganville, mirti verdi, alte eriche. Un romanzo corale, ricco di voci e di esperienze nella brulicante isola: un libro da consigliare a un giovane ragazzo perché ha il sapore di un’avventura appassionante, carica di luce e felicità.

Gerald Durrell (1925-1995) ha pubblicato questo libro in Inghilterra nel 1956, in Italia è uscito per Adelphi nel 1975 e di recente è divenuto una serie televisiva.

Monica Bernacchia

2 pensieri riguardo ““La mia famiglia e altri animali”, ovvero chi entra in un romanzo non vuole più uscirne

  1. Caro Gaetano sono felice di averti riattivato questo ricordo: è un libro “a lunga durata”, capace di riverberare a distanza di anni piacevoli sensazioni.

  2. Ah, “La mia famiglia e altri animali”! Grazie dell’articolo, Monica Bernacchia, dedicato al prodigioso libro di Durrell. Anch’io ho un ricordo che mi riporta a quelle pagine gioiose. Stavo per prendere un aereo che mi avrebbe portato lontano, verso un ashram dove si incontravano persone di tutto il mondo. Cercai un libro come al solito, in una libreria dell’aeroporto, un consueto buon compagno di viaggio per una ulteriore avventura. E mi capitò in fortunata sorte questo romanzo. Lo lessi in pochi giorni. Subito dopo passò in prestito da un amico italiano all’altro, tutti avidi di libri scritti in italiano, accompagnato dalla scia di una lettura felice appena conclusa.

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