Le mamme sole con partita Iva di Madeline Miller

In questo ultimo periodo i miei bambini sono stati ammalati e, proprio come quando erano neonati, mi sono fermata a riflettere sul carico di superpoteri che viene richiesto a una madre. Mi sono ritrovata a riflettere, accompagnata dalla lettura di Circe (di Madeline Miller), sulla forza, la tenacia e l’inarrestabilità che le mamme riescono a tirar fuori, come coniglio dal cappello del mago, quando si tratta dei loro cuccioli.

Ho individuato così in questi giorni i miei 3 superpoteri di mamma:

La capacità di non dormire. Prima dei figli ero una dormigliona. Facevo parte di quel gruppo di persone che per essere serene devono dormire 8-9 ore a notte (l’American Thoracic Society raccomanda negli adulti un sonno di 7-9 ore a notte, con un orario costante e regolare di messa a letto e sveglia – ditemi quale madre riesce a fare ciò nei primi anni di vita dei figli!). Dopo la nascita dei miei gemelli ero in grado di andare avanti per giorni (mesi?) dormendo appena qualche ora spezzata qua e là durante la notte. Anche adesso che sono più grandicelli (hanno 5 anni) mantengo questa strana capacità di rimanere a vegliare tutta la notte sulla loro fronte che scotta, per poi durante la giornata essere attiva, lavorare, pulire la casa, accudire i piccoli malaticci.

Il bacio che fa passare la bua. Ci siamo passati tutti nella fase del “mamma, dammi un bacino che mi sono fatta la bua”. Ebbene, adesso è il mio bacio ad essere così magico da asciugare lacrime, sanare ferite, lenire dolori, placare paure… Che grande gioia che dà dare quel bacio, pieno di tutto l’amore del mondo; ma che grande frustrazione quando sai benissimo che quel bacio non basta. Vedi i tuoi figli stare male fisicamente, soffrire per ferite del cuore e tutta l’impotenza e la fallibilità di essere umano sono lì davanti a te, come un muro che sbarra la strada.

Lo spirito di sacrificio. Per quale altra persona saresti disposta a fare di tutto? Questa riflessione mi è scaturita proprio dalla lettura di Circe. La famosa maga di Eea nella versione della Miller cammina sulla spiaggia con in braccio il fagottino di suo figlio e si pone proprio questa domanda: cosa sarei disposta a fare per lui? Lei si risponde semplicemente qualsiasi cosa. Tanto che, qualche capitolo dopo, è disposta ad accogliere su di sé il tormento per l’eternità, pur di vederlo salvo. Le mamme cambieranno il mondo? Sicuramente hanno tutte le qualità per farlo!

In tutto questo sono stata ammalata anche io. Sono una mamma sola, con partita Iva. In questi giorni di malattia mia, e dei miei bambini, mi sono ritrovata a dover prendere tutti in macchina con la febbre per andare a fare tamponi, a dover pensare come gestire le risorse in frigo per dare da mangiare a tutti, a rispondere alle mail di clienti che non possono aspettare, a coccolare i bambini, a sostenere in qualche modo me stessa. Tante volte anche io mi sono ritrovata a dire a una mamma “mi raccomando, prenditi tempo per te, non fare tutto da sola”. Ma di fatto, nelle responsabilità quotidiane, quanto una mamma è sola? Proprio come Circe: è una dea, una ninfa d’acqua, ha un potere immenso come maga, come guaritrice… eppure nella sua maternità, è sola. Mi è sembrato un emblema lampante della nostra società: super donne che si destreggiano tra lavoro, vita privata, figli, amici, sport… alla fine tutto conduce a un enorme potere: il farcela, in qualche modo. Questo è secondo me il grande superpotere delle mamme: trovare un modo per andare avanti, per rialzarsi dalle cadute, per consolare, per sostenere. Farcela nonostante tutte le avversità possibili. Certo, ognuna a modo suo. Ma farcela.

Alla fine del racconto della Miller, Circe è felice. Noi riusciremo ad esserlo altrettanto, nonostante tutto?

Valentina Contessi

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