Sono donna, sono sbagliata, sono cancellata

In un momento è diventato
un giorno di spine.
Osservavo, a crepapelle,
voci di ragazze
che sistemavano i quaderni con mani agili,
camminavano con fianchi snelli,
sollevavano la sabbia con passi lenti.

Era un bel mattino,
dietro le palpebre c’erano parole
di orizzonti immaginati, carriere sognate, amori sussurrati.

Poi sono rimasta immobile, con la mia ciocca di capelli
davanti agli occhi.

Intorno, da ogni parte
il cielo capovolto e davanti solo polvere.
E ho visto le nuvole
rompersi come nebbia sulla mia testa.

Chi sono io?
Che importa
Sono donna, sono sbagliata, sono cancellata,
io sono i miei capelli che muoiono a poco a poco
io sono le mie mani che implorano
io sono i miei piedi che si rompono sull’asfalto
io sono la mia spina dorsale spezzata
io sono la mia voce che cerca libertà.

Precipito verso il cielo senza paura.
(io sono immortale)

Era un bel mattino,
in un momento si sono aggrumate
parole disabitate e pensieri sfilacciati.

Osservavo, crepacuore,
voci di ragazze come echi lontani insanguinati.
Quello che è successo rimbomba ancora
come in un buco nel cielo di carta.

Lara Carbonara

3 pensieri riguardo “Sono donna, sono sbagliata, sono cancellata

  1. Grazie per la riflessione. Tuttavia preferisco scegliere la marginalità piuttosto che la centralità, per dirla con le parole di Gloria Anzaldua “ prefiero la mano izquierda, la de la oscuridad, lo feminino, lo primitivo…”

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