Intervista a Giovanni Cialtroni, lo scrittore intellettualmente confuso

di Luisa Campedelli e Franco Malanima

Oggi abbiamo il piacere e l’onore di dialogare con il famoso scrittore Giovanni Cialtroni, autore del bestseller L’onesta, che sta spopolando nelle librerie e che ha accettato di raccontarci come gestisce il successo, e come ci è arrivato… quale è stato il suo percorso.

Buon pomeriggio e benvenuto. È pronto per l’intervista?
Prontissimo! Anzi, mi permetta di dire subito una cosa. Ho rivisto la mia agenda per essere qui da voi oggi. Per me è importante far sentire la mia voce attraverso le piccolissime realtà, come la vostra.

Piccolissimi ma non fessi… Quando ho letto il suo ultimo romanzo, sono rimasta colpita dalle pagine bianche, una ogni tre, e dalla originalità della sua scrittura, che oserei definire… ermetica, ecco! Mi dica, cosa l’ha condotta a tale sperimentazione linguistica?
Beh, certamente il tema ha influenzato lo stile (o era il contrario?). Anni e anni di ricerca, di pubblicazioni… l’evoluzione è stata naturale. Il talento, mia cara, si manifesta quando il mondo intorno è preparato a recepire l’opera d’arte. Ciò che conta è lasciare l’orma nell’animo dei lettori, da qui all’eternità.

Ci dica qualcosa del pensiero, dell’idea che ha voluto trasmettere attraverso (questo sproloquio) questo racconto.
Guardi, direi che qui c’è una novità. Ognuno ci può vedere quello che vuole, può interpretare a piacimento. Mi rivolgo A TE, e A TE, e A TE! E non abbiate il timore di non capire niente quando leggerete, nemmeno a me è chiaro proprio tutto. Non c’è niente di chiaro nel mondo, niente! Mai! Lo vede quanto è geniale questo approccio?

Oddio, mi aspetterei che ci fosse una linea narrativa, una trama, un’interpretazione dell’autore da qualche parte…
E si sbaglia! Questa è fratellanza, spiritualità, apertura al mondo. Perché avrei dovuto fare violenza sul lettore imponendogli una trama? Magari con delle idee che non condivide, pure! Le pagine bianche? Ognuno può scriverci ciò che vuole, terminare il libro… anzi, faccio un appello! Quando l’avete scritto, mandatelo pure a me, così so come va a finire!

Senta, Cialtroni, dica ai nostri lettori di cosa parla questo libro. Le pagine scritte, intendo, di che parlano?
(Lungo silenzio).
Mi sono ispirato all’onestà intellettuale. Noi scrittori abbiamo una responsabilità immensa: non influenzare il lettore. E io non lo influenzo. Mi attengo a questo principio assoluto. Meno dico nelle mie pagine e meno influenzo. E poi ho un segreto.

Ha un segreto?
Sì.

Riassumendo: un libro senza trama, senza idee, senza una storia da raccontare. E mezze pagine non scritte. Non semplice da affrontare, non crede? Come spiega il boom eccezionale di vendite a cui stiamo assistendo?
Grazie per il complimento! È una sorpresa anche per me!

Complimento?
Quando iniziai a pubblicare, non sapevo nulla del mondo dell’editoria. Feci molti errori: mi rivolsi a editori che leggevano i manoscritti, li sottoponevano a editing rigorosi, curavano la forma e lo stile… ma, soprattutto, volevano una storia, possibilmente sensata e non scopiazzata. Anche i contenuti non andavano mai bene, li trovavano troppo… troppo originali, dicevano, sì! Allora mi guardai dentro e capii che dovevo cambiare stile, purtroppo avrei dovuto tradire me stesso pur di rendere un servizio all’umanità, che attendeva i miei scritti come il deserto attende la pioggia ristoratrice.  Poi ebbi un colpo di genio…

Si fa interessante…
Le svelo il segreto. Ma non lo deve dire a nessuno, altrimenti mi scoprono… Lei ama Pensieri e Parole? Non lo scriva. Anche se il suo è puro e semplice gusto musicale e crede di avere il sacrosanto diritto di affermarlo. Preferisce cantare l’amore universale e nel suo romanzo scrive che la mattina, sotto la doccia, canta a squarciagola La Canzone dell’Amore Perduto. E non mi guardi così…

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