Egon Schiele: “Io sono umano, io amo la morte e amo la vita”

Poco dopo la mezzanotte d’un giorno d’estate ricevo un’email. Sono in un hotel viennese che su un lato dà sul Danubio e sull’altro su un paesaggio lunare estratto da De Chirico o J.G. Ballard, futuristico senza futuro, sagome svelte d’umani adombrati, sbigottiti.