Il volo di un’aquila non è altro che il volo di un’aquila


di Subhaga Gaetano Failla

Oscillano a mezz’aria le teste, si muovono rapidamente verso una meta, hanno lo sguardo dritto in una direzione, volgono appena gli occhi quando appaiono sul margine della strada due scarponi. Sono forse attaccati a delle gambe, spuntano da una coperta lercia che nasconde interamente la sagoma di un corpo. Non si intravede nemmeno la testa. Dentro gli scarponi ci saranno forse i piedi. Chissà se vivi o morti, se il sangue li riscalda ancora.
Questo documento non le basta? La regola… La regola di negare un aiuto, che regola è? Oggi è Pasqua. Il Sabato per l’uomo non l’uomo per il Sabato, ricorda? Si riferisce alla regola!
Una bustina tre volte al dì, lasagne al forno, vino rosso e torta pasqualina, e un altro giorno di resurrezione svanisce.
Le rotaie incidono la pelle della città, il tram 24 è il nostro palcoscenico del mattino. Osserviamo lo spettacolo mutevole e ne facciamo parte. Lei mi stringe la mano, mi tiene saldo nella terra e nel cielo e nella carrozza che oscilla a strappi.  
Di notte balugina una linea sottile, orizzontale, che attraversa l’oscurità. È un aiuto per mantenersi desti, persino nel dormiveglia. Cataste di muri di cartapesta precipitano nel silenzio della stanza, nel gorgoglio di un respiro di sonno. Volteggiano ali spezzate di grandi uccelli o di angeli, oppure sono remi infranti di vani balzi verso il sole. E mentre il vorticare di detriti diviene poltiglia e la vertigine cerca di dominare l’intero spazio, una frase fluttua nel reame ipnagogico, risuona innumerevoli volte nella mente e mi dona per un poco l’eco dell’inconcepibile quiete degli abissi: “Il volo di un’aquila non è altro che il volo di un’aquila. Il volo di un’aquila non è altro che il volo di un’aquila…”.

2 pensieri riguardo “Il volo di un’aquila non è altro che il volo di un’aquila

  1. Il volo di un’aquila non e’ altro che il volo di un’aquila. Eppure il volo di questa scrittura condensata, luminosa e’ ben di piu’, un viaggio di 24 ore che tiene il lettore legato saldo a terra e cielo e rida’ fiducia al potere dell’arte.

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