Oichemale


Quella che state per leggere è una fiaba in versi con protagonista Ajbolit, mitico dottore amico degli animali nato dalla penna del poeta e autore per l’infanzia sovietico Kornej Čukovskij, che con le sue rime ha accompagnato nella crescita generazioni e generazioni di bambini russofoni, e non solo. Questa fiaba, infatti, è stata tradotta a più riprese in inglese, ma mai prima d’ora in italiano.

1
Il buon dottor Oichemale
Sotto un albero si può trovare.
Da lui van di corsa
la mucca e l’orsa,
la cimice e il vermetto
e pure qualche lupetto!

2
Da Oichemale una volpe è arrivata:
«Ahi, una vespa mi ha morsicata!»
Poi è arrivato un cagnolino:
«Una gallina mi ha beccato sul nasino!»
Poi è accorsa mamma coniglio
e ha urlato: «Mio figlio!
Un tram ha investito il mio coniglietto.
Il mio piccolo, il mio figlioletto
è finito sotto un tram.
Attraversava la strada e sbam!
Il tram le zampette gli ha tagliato
e ora ha male e non può camminare,
povero piccolo sfortunato!»
E Oichemale: «Non ti preoccupare,
fammelo visitare.
Gli cucirò delle nuove zampine
e correrà di nuovo per le stradine».
Il coniglietto gli han portato,
zoppo e malato,
il dottore le zampine gli ha cucito
e quello subito si è ringalluzzito.
Saltellava e ballava,
mentre la mamma festeggiava:
«Oichemale, ti devo proprio ringraziare!»

3
All’improvviso uno sciacallo
è arrivato a cavallo:
«Telegramma urgente!
È Ippo il mittente».
«Caro dottore,
vieni in Africa, per favore.
I miei piccoli han bisogno d’aiuto,
non si può attendere neanche un minuto!»
«Che succede?
I piccoli non stanno bene?»
«Sì, sì, sì! Hanno angina,
colera e scarlattina,
difterite, appendicite,
malaria e pure bronchite!
Ti prego non tergiversare,
buon dottor Oichemale!»
«Va bene, va bene, corro
e i tuoi piccoli soccorro.
Solo, non voglio esser rude,
ma vivete su un monte o in una palude?»
«Viviamo a Zanzibar,
in Kalahari e in Sahara,
sull’isola Fernando Pó,
e dove il signor Ippo Pó
passeggia lungo il Limpopó».

4
Oichemale si veste e va,
corre per boschi, prati e città
e nel mentre di continuo fa:
“Limpopó, Limpopó, Limpopó!»
Con neve e grandine il vento lo assale:
«Torna indietro Oichemale!»
Il povero dottore cade nella neve:
«Oh, morirò a breve!»
Ma ecco accorrere gioiosi
dal bosco dei lupi pelosi:
«Dottore, ci pensiamo noi,
ti portiamo dove vuoi!»
Così Oichemale avanti va
e nel mentre di continuo fa:
«Limpopó, Limpopó, Limpopó!»

5
Ma il mare si para loro davanti
con onde roboanti,
una in particolare
sembra proprio volerlo annegare.
«Se ora questa mi assale
e io finisco sul fondale,
che ne sarà dei miei pazienti,
di quegli animali sofferenti?»
Ma ecco che una balena appare:
«Oichemale, non disperare,
monta su con un saltello,
sarò io il tuo vascello!»
Così Oichemale per mare va
e nel mentre di continuo fa:
«Limpopó, Limpopó, Limpopó!»

6
I monti non lo fanno navigare
e lui si mette ad arrampicare,
ma quelli salgono sempre più,
fino al cielo e anche più su.
«E se non riesco a salire,
se in viaggio dovessi morire,
che ne sarà dei miei pazienti,
di quegli animali sofferenti?»
Ma ecco scendere dalla sommità
delle aquile a tutta velocità:
«Monta su, dottore,
ti portiamo dal tuo alligatore!»
Ora in volo Oichemale va
e nel mentre di continuo fa:
«Limpopó, Limpopó, Limpopó!»

7
E in Africa,
in Africa,
sul nero
Limpopó,
se ne sta seduto a piangere
in Africa
il triste Ippo Pó.
In terra africana,
sotto una palma se ne sta
e dal mezzo della savana
al mare un’occhiata dà:
«Di certo in Transiberiana
il dottore non arriverà».
Camminano ciondolanti
rinoceronti ed elefanti
e si continuano a domandare:
«Ma quanto dobbiamo aspettare?»
Gli ippopotamini
si tengono i pancini.
Al pancino hanno male,
forza dottor Oichemale!
E gli struzzi piccolini
strillano come porcellini.
Oh, poveri, poveri
piccoli struzzi!
Hanno il morbillo e la difterite,
il vaiolo e la bronchite,
alla testa che dolore
e alla gola che bruciore!
Boccheggiano e vaneggiano:
«Oh, che male,
ma dov’è
il dottor Oichemale?»
Vicino a loro si è arenato
uno squalo ben dentato.
Al sole si è spaparanzato
quello squalo ben dentato.
Ah, i suoi piccoletti,
poveri squaletti,
ai denti hanno male
e lei non sa che fare!

E un grillo disperato
una spalla si è lussato,
non riesce a saltellare
ma solo a singhiozzare.
Chiama anche lui il dottore:
«Oh, buon Oichemale,
quand’è che ti vedrò arrivare?»

8
Ma ecco comparire nell’aria un puntino,
ma no, è un uccello e si fa sempre più vicino!
E sull’uccello sta seduto Oichemale,
che agita il cappello e si mette a urlare:
«Salve, cara Africa!»
I piccoli esultano: «Urrà, urrà,
il buon dottore eccolo qua!»
Su di loro plana l’uccello
e atterra con un balzello.
Oichemale corre dagli ippopotamini
e gli dà delle pacche sui pancini.
Distribuisce dei cioccolatini
e con disinvoltura
gli misura la temperatura.
Poi corre dai tigrotti
tutti striati,
dai poveri cammelli
gobbi e ammalati
e a ciascuno dà una razione
di ottimo zabaione.
Con un bel mestolone
distribuisce il suo zabaione,
che è un’ottima soluzione.
Per dieci giorni Oichemale
non dorme, non beve e fa la fame,
per dieci giorni addirittura
i poveri animaletti cura
e gli misura la temperatura.

9
Limpopò,
son guariti!
Limpopò,
son rinsaviti!
Limpopò,
cominciano a ballare!
Limpopò,
a ridere e a giocare!
Gino il delfino
fa un occhiolino
e ride scatenato
come se lo avessero solleticato.
I piccoli ippopotamini
si tengono i pancini,
ne raccontano delle belle
e ridono a crepapelle.
Ippo-pò, Ippo-pò,
ecco il signor Ippo Pò!
L’ippopotamo eccolo qua,
da Zanzibar se ne va,
sul Kilimangiaro arriverà
e a gran voce esclamerà:
«Per Oichemale hip hip urrà!
Un dottore che del bene fa!»


Edizione originale: K.I. Čukovskij, Айболит in Собрание сочинений в 15-ти тт., Т.01, pp. 41-49

Traduzione di Debora Vitulano

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