di Cristi Marcì
Il divano diventa sempre più scomodo. Sento che non riesce più ad accogliere le mie posizioni, cosa che un tempo era in grado di fare. C’è qualcuno al quale questo divano piace davvero, sarà per il tipo di stoffa, per i cuscini che ne compongono l’insieme. Non saprei. Mentre i miei pensieri divagano come la pallina impazzita di un flipper, la schiena mi ordina rigorosa di assumere una posizione diversa. Così con il libro in mano provo a contrastare la forza di gravità che mi tiene letteralmente incollato alla sua superficie, scomoda e finanche pretenziosa di apparire insostituibile.
C’è però qualcuno a cui questo divano dona un senso di appartenenza, un non so che di casalingo. Pertanto dopo essermi rigirato più e più volte su questo pianeta rettangolare, i versi del libro sembrano prendere vita reclamando la mia attenzione, pronti a portarmi su un’altra galassia.
Mentre la mia immaginazione si prepara a spiccare il volo attraverso nuove parole, il mio gomito viene d’un tratto inumidito. Senza che me ne accorga, due grandi e profonde narici pregustano il sapore di quanto stia per accadere.
Volgo lo sguardo verso il legittimo proprietario di quei due buchi neri e marroni e prendo atto che il movimento della sua coda è lì pronta a ricordarmi il nostro intimo rapporto, che soltanto la sua natura è in grado di rinnovare. Spostando dunque il mio peso sempre più sul bordo del divano, concedo il mio spazio a questa creatura sconosciuta, che di contro pare non aspetti altro.
Prendendosi quel breve tempo che gli occorre sa già in anticipo dove collocare il peso del suo corpo, il quale accanto al mio restituisce una nuova unione.
Così senza troppe cerimonie, con un salto simile a un tramonto, la sua zampa urta di buon grado la mia mano, facendo cadere il libro per terra.
Non mi va di raccoglierlo subito, anzi, i suoi occhi color nocciola rapiscono i miei e subito ci sentiamo al sicuro e al riparo da tutto e da tutti.
Assieme a lui questo spazio scomodo si trasforma immediatamente in un nuovo habitat; intimo e privato. Dove il vuoto non è più una minaccia.