
Nell’archivio. Episodio 27
Episodio 27. La leggenda del santo bevitoreIn cui Subhaga Gaetano Failla legge l’incipit del racconto di Joseph Roth Continua a leggere Nell’archivio. Episodio 27
Episodio 27. La leggenda del santo bevitoreIn cui Subhaga Gaetano Failla legge l’incipit del racconto di Joseph Roth Continua a leggere Nell’archivio. Episodio 27
Episodio 26. Il sole dei morentiIn cui Subhaga Gaetano Failla legge il prologo di uno dei libri più commoventi di Jean Claude Izzo Continua a leggere Nell’archivio. Episodio 26
Episodio 25. I ragazzi del Violet Quill ClubIn cui Alex Marcolla racconta la storia di un gruppo di scrittori liberi Continua a leggere Nell’archivio. Episodio 25
Episodio 24. Rosso scarlattoIn cui Stefania Castella legge un racconto dalle tinte noir Continua a leggere Nell’archivio. Episodio 24
Episodio 23. Sennin In cui Subhaga Gaetano Failla legge un racconto di Akutagawa Ryūnosuke Continua a leggere Nell’archivio. Episodio 23
Episodio 22. Le persone sole muoiono in frettaIn cui Alex Marcolla racconta Carson McCullers Continua a leggere Nell’archivio. Episodio 22
Episodio 21. Una pallottola nel cervelloIn cui Subhaga Gaetano Failla legge un racconto di Tobias Wolff Continua a leggere Nell’archivio. Episodio 21
Episodio 20. Lo sai tenere un segreto?In cui Stefania Castella legge un suo racconto intitolato Il segreto Continua a leggere Nell’archivio. Episodio 20
Nell’archivio. Episodio 19In cui Alex Marcolla racconta Adam Mars-Jones Continua a leggere Nell’archivio. Episodio 19
Alfredo Zitarrosa, Chamarrita de los milicos Episodio 43. Notturno di ChopinIn cui Subhafa Gaetano Failla legge un estratto di Musa al pianoforte, di Franco Malanima Episodio 42. I bambini di AuschwitzIn cui Stefania Castella legge la storia del piccolo Sergio De Simone Episodio 41. Io non sono come teIn cui Stefania Castella legge un racconto in sospeso tra il ricordo e la visione onirica Episodio … Continua a leggere Nell’archivio, Il podcast diretto da Alex Marcolla
“Hai prenotato l’albergo?”“Perché, lo vuoi fare subito, così?”“E come dovremmo farlo? Ci siamo presentati, no?”“Sì, ma non ho neanche finito il caffè…”“Sei tu che l’hai chiesto lungo.”Una domenica pomeriggio di cielo coperto, la maggioranza dei bar chiusi, Mirna in visita a sua madre. Avrebbe dovuto starci tutto il giorno, non ha resistito due ore. La vecchia, che ha lasciato le Canarie dopo la morte del … Continua a leggere Hai prenotato l’albergo? Perché, lo vuoi fare subito, così?
Parigi è il luogo natio da ricordare per biografi attenti, è il 18 marzo 1842, mi trovo in rue de Laferrière. Magari fosse tutto facile, venire al mondo, piangendo o non piangendo poco importa, trovare intorno un po’ di felicità, attenzione, un briciolo d’amore, questo conta. Mia madre muore che ho appena cinque anni, per tutta la vita rincorro la sua immagine nei versi, nei … Continua a leggere Il sogno incompiuto di Stéphane Mallarmé, “Perché si torna sempre quel che siamo stati, in fondo”
Questo è un articolo che ho iniziato a scrivere qualche anno fa e che ho cancellato più volte, nel tentativo – un po’ disperato – di rimandare un momento inevitabile, inevitabile come la morte, ma più doloroso, perché se fossi morto sul serio, non sentirei nulla, o almeno, così sappiamo. La morte di cui parlo è quella di un nome, per certi versi più spirituale … Continua a leggere Frank Iodice è morto. Da oggi in poi sarà fatto di carta
Tra le immagini moderne e i graffiti del Paleolitico c’è una distanza solo apparente: tutti, in qualsiasi momento abbiamo bisogno di lasciare tracce. Le immagini però sanno essere fenomeni complicati proprio perché sono da un lato elementi sovrastorici, dall’altro qualcosa di culturalmente situato. È per questo che a partire dagli anni Venti del secolo scorso diversi studiosi cominciano a parlare di “cultura ottica”, “cultura visuale” … Continua a leggere Viaggio nel mondo invisibile delle immagini
«A volte, per andare in una direzione siamo costretti ad andare prima in un’altra all’apparenza opposta». Mario Amato è un medico di origini italiane, arrivato al Saint Roch in un’epoca felice della sua città. Indossa cravatte di seta, ha un rapporto esclusivo con l’acqua e abita in un palazzo non lontano dal porto di Nizza, con sua moglie, donna ricercata che parte spesso. Quel lunedì … Continua a leggere Una donna di mare, per smascherare le ipocrisie attraverso il vetro di un acquario
Si tratta di assecondare la corrente, di soddisfare il desiderio di starci dentro, come parte del tutto. Si tratta di una malattia gravissima e subdola, che irretisce senza possibilità alcuna di guarire. Corrado Alvaro la descrive benissimo nel suo romanzo postumo Tutto è accaduto. Nelle prime pagine di questo libro, che chiude la trilogia di Rinaldo Diacono, Alvaro descrive la società di massa e le … Continua a leggere A scuola si celebra la festa dell’uguaglianza. Obiettivi minimi per la minorità delle coscienze
Nei vicoli che portavano al Cimitero delle Fontanelle c’era un posto in cui costringevano le ragazze a prostituirsi. Era in uno degli ultimi palazzi in cima alla salita, nelle stanze al piano terra. Tutti lo sapevano. La gente se ne fregava.È la povertà, che ci vuoi fare, Ninù, non è colpa di nessuno se moriremo in questi vicoli, tutti quanti, Ninù, tutti tranne i potenti. … Continua a leggere I malimorti di Ninetto Cordoglio. Misericordia schiacciata dall’infamia, genio sopraffatto dall’umanità
Misterioso, sfuggente, inclassificabile il protagonista della Meccanica dei sentimenti, Giò Marealto.Flâneur disincantato (“Un ricercatore di nulla” che gira per le strade della città in piena notte in attesa di una folgorante ispirazione); straniero a se stesso (come “l’Uomo di latta nella Città di Smeraldo” non ha un cuore e non sa costruirselo da solo); libertino incorreggibile (“[Marealto] mette il viva-voce. ‘Ti aspetterò già bagnata’, risponde … Continua a leggere Giò Marealto: “Un uomo solo e una città vuota sono gli amanti più onesti che si possano immaginare”