La vergogna mi ha ridato una voce
Ho saputo essere acqua: acqua dagli occhi per non parlare, per non saper spiegare, acqua poggiata sul tavolo della cucina nella quale, dalle quindici alle diciotto del pomeriggio, stavo seduta a riassumere il capitolo di un romanzo con la penna blu cancellabile, a guardare indefessa la grafia sul foglio, piccolo confortante mondo in cui nuotare.
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