Nell’archivio. Episodio 43
Episodio 43. Notturno di ChopinIn cui Subhafa Gaetano Failla legge un estratto di Musa al pianoforte, di Franco Malanima Continua a leggere Nell’archivio. Episodio 43
Le poesie non appartengono a chi le scrive, ma “a chi gli servono”
Le poesie non appartengono a chi le scrive, ma “a chi gli servono” Continua a leggere Le poesie non appartengono a chi le scrive, ma “a chi gli servono”
Nell’archivio. Episodio 42
Episodio 42. I bambini di AuschwitzIn cui Stefania Castella legge la storia del piccolo Sergio De Simone Continua a leggere Nell’archivio. Episodio 42
L’hobby del sonetto e il disperato tentativo di opporre l’ordine al caos
Oggi parlerò di una storia d’amore: quella tra Pasolini e Ninetto Davoli; parlerò soprattutto di come terminò negli anni tra il 1971 e il 1973 e lo farò a partire dal canzoniere dedicato da Pasolini a Ninetto e scritto proprio in quel periodo disperato.L’hobby del sonetto è un libro poco… Continua a leggere L’hobby del sonetto e il disperato tentativo di opporre l’ordine al caos
Storia di un pugile e un poeta
Quando gli agenti si avvicinarono al fagotto di stracci che giaceva in un angolo della 42esima, sulle prime non compresero che si trattava di una persona. Se ne resero conto solo quando quel mucchietto di ossa tremolanti si lasciò scappare un flebile sospiro. Sarà un moccioso, pensò uno dei poliziotti.… Continua a leggere Storia di un pugile e un poeta
Desiderio di morte. Il caso Death Wish
Esattamente cinquant’anni fa appariva in libreria il romanzo di Brian Garfield, noto in Italia con il titolo Il giustiziere della notte. A breve giro sarebbe apparsa la versione cinematografica con Charles Bronson. Da allora sono stati versati fiumi di inchiostro… Appena si cita Death Wish la maggior parte delle persone… Continua a leggere Desiderio di morte. Il caso Death Wish
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Chi siamo
Non siamo qui per gioco e neanche per disperazione. Siamo qui per andare dritti alla coscienza di chi legge, attingendo a quanto resta di umano nelle nostre società a dir poco distopiche. Per farlo, usiamo testi unici, con tagli del tutto personali. Prediligiamo la diversità come vera fonte di unicità.
Il nostro obiettivo è buttarvi giù dalla sedia e poi aiutarvi a rimettervi seduti. Perché per noi scrivere non vuol dire accomodare ma scomodare, e poi amare con tutta la forza umanamente possibile. Non si può amare a metà e non si può scrivere a metà.
Siamo qui come se fossimo a una festa in maschera, e mentre balliamo con il volto scoperto, osserviamo il vero, o quelle inspiegabili menzogne di cui è fatto, e questo ci basta. >>
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Franco Malanima