Necrologio funebre di Mimì, nevrotico poeta e marito

Il mondo, lo conosceva soprattutto per le sue disgrazie, le sue strane fobie nevrotiche e i suoi insoliti gusti poetici; per il suo essere un ometto piccolo, insignificante, con il petto concavo e il passo svelto, i capelli sempre al vento e gli occhi grandi quanto basta, tanto quanto gli era permesso averli. Continua a leggere Necrologio funebre di Mimì, nevrotico poeta e marito

Camilla, la prima donna che ha denunciato la società degli uomini

Nel Monastero del Corpus Domini di Ferrara, la casa delle Clarisse Francescane, nel mese di maggio del 1622, Camilla Faà Gonzaga decise di prendere i voti. La sua storia, però, non ebbe inizio nel 1622, ma qualche anno prima, quando il suo nome era Camilla Faà di Bruno, figlia del consigliere di corte Arduino Faà, ed era una damigella alla Corte di Mantova. “Ho sacrificato … Continua a leggere Camilla, la prima donna che ha denunciato la società degli uomini

Lenore Kandel, o del fallimento di una storia

Prima massacrarono gli angeli legandogli con corde le esili gambe bianche e aprendogli la gola di seta con gelidi coltelli. Morirono battendo le ali come polli e il loro sangue immortale bagnò la terra in fiamme, noi guardavamo dal sottosuolo dalle lapidi, le cripte mordendoci le dita ossute e rabbrividendo nei nostri sudari macchiati di piscio. I serafini e i cherubini non ci sono più, … Continua a leggere Lenore Kandel, o del fallimento di una storia

Elsa Morante: “Ed io continuavo a vivere come se fossi viva”

Tanti bambini nell’opera della scrittrice. E un bimbo ha sempre bisogno d’amore, ne è sempre assetato: l’archetipo era Elsa stessa. Le gatte, feline, sinuose, misteriose, capaci di vedere al buio e di captare la luce nell’ombra. Le gatte sono un riflesso dell’anima di Elsa. Quante volte abbiamo bisogno di ripercorrere, attraversare,  i nostri ricordi per poter comprendere e accettare il nostro vissuto? Con un percorso … Continua a leggere Elsa Morante: “Ed io continuavo a vivere come se fossi viva”

A volte capita di ritrovarci interi. Si chiama amore

Abbi cura degli attimi. Sì, è una frase che ho già scritto ma ho bisogno di prendere di nuovo in prestito le mie parole e usarle, oggi, per raccontarvi una cosa. Anzi, per farvi una domanda. Vi è mai capitato di vivere una relazione sentimentale a fasi alternate e contrapposte? Mi spiego meglio. Ci sono storie “altalena”, così mi piace chiamarle, che ti fanno viaggiare … Continua a leggere A volte capita di ritrovarci interi. Si chiama amore

Abbi cura degli attimi. Sono frammenti di eterno

Non sempre l’amore è sfacciato. Può capitare che si diverta a giocare a nascondino con noi. Così, se non prestiamo attenzione ai minimi particolari, agli istanti, alle pause tra le parole, rischiamo di sbattere inutilmente la testa contro il muro e uscirne sconfitti o, meglio, convinti di non essere amati. A volte è vero, altre volte no. Magari, riflettiamoci, il nostro compagno di viaggio ci … Continua a leggere Abbi cura degli attimi. Sono frammenti di eterno