Padre, figlio
La vita è un fluire di energie. Ma ogni processo energetico è irreversibile per principio e quindi diretto in modo univoco verso una meta: e tale meta è uno stato di riposo. Continua a leggere Padre, figlio
La vita è un fluire di energie. Ma ogni processo energetico è irreversibile per principio e quindi diretto in modo univoco verso una meta: e tale meta è uno stato di riposo. Continua a leggere Padre, figlio
Andava veloce con la sua bicicletta lungo il viale alberato. “Presto, presto, devo fare presto!”, stavo organizzando la mia giornata, sempre complicata ma non diversa da quella di tantissima altra gente. Continua a leggere Sono diventata la madre di mia madre
Il divano diventa sempre più scomodo. Sento che non riesce più ad accogliere le mie posizioni, cosa che un tempo era in grado di fare. C’è qualcuno al quale questo divano piace davvero. Continua a leggere Dove il vuoto non è più una minaccia
Una volta atterrato non sapevo cosa aspettarmi, ricordo soltanto che dall’oblò dell’aereo che mi stava riportando da te, un sole splendente sembrava divertirsi con i suoi raggi e i suoi giochi di luce. Continua a leggere Il potenziale delle parole
Così, mentre Carlo era sul punto di tornare indietro, tirando calci ai sassi sparsi qua e là, dei passi si affrettavano per la via. Era l’inconfondibile rumore di tacchi che tante volte aveva udito in casa, quando la madre e la sorella rientravano da lavoro. Continua a leggere L’amore della Vecchia
La piazza a quell’ora del giorno era quasi vuota. Le panchine erano per lo più occupate dai vecchi che discutevano di quanto fosse sporca e mal ridotta quella zona, inammissibile continuare a tollerare tanta incuria nella gestione dei luoghi pubblici. Continua a leggere Abramo entra in chiesa
Una penna verde e grigia di un grande pappagallo. La innalzo verso il cielo di settembre che si specchia nel lago di Annecy. Uno zefiro mi porta in alto, sopra le viuzze della città vecchia, sopra le montagne azzurre della riva opposta. Ma non è facile volare. Continua a leggere Creature di un solo giorno
L’inquinamento acustico di treni che fischiano e persone che sbuffano – o forse era il contrario? – si mescola a odori provenienti dalle sostanze di scarto. Locomotive che sfiatano e passanti dalla vescica pesante. Continua a leggere Estetica del pendolare
di Alex Marcolla Pascal non doveva essere a bordo di quella nave. Solo un anno prima era intento a scrivere il suo secondo romanzo. Al mattino era a scuola e raccontava le vite e il pensiero dei grandi filosofi a una classe attenta di adolescenti. Una volta preparate le lezioni per i giorni successivi, Pascal dedicava il resto del pomeriggio alla stesura del libro. Spesso … Continua a leggere Gli ultimi giorni di Pascal de Duve
Ora lo sposo può baciare la sposa. I rami che sfiorano l’altare si muovono, la corteccia increspata in nodi robusti sembra più sensuale. E poi le mani si sollevano gonfie di entusiasmo, il boato dopo il bacio, i sorrisi, gli abbracci, i volti incastrati in una smorfia persistente di felicità. Continua a leggere Finché morte non vi separi
L’ombra di Franz osservava il corpo senza vita che giaceva a pancia sotto nella stanza da letto del piccolo appartamento di un quartiere poco distante dal centro di Graz. Erano trascorsi due giorni o poco più da quando Franz si era tolto la vita. Continua a leggere L’ombra di Franz Innerhofer racconta la sua morte
Ecco, è pomeriggio, e siedo in un bar fumoso di San Pietroburgo. In questo pomeriggio di acquazzoni e venti che sfregiano siedo a un tavolino dello SPB bar in ulica Marata. La catena di bar per studenti dove alle tre del pomeriggio c’è gente che beve canestri di birra. Continua a leggere Un bar fumoso di San Pietroburgo
Una giovane donna costretta dalla madre a confessare nella chiesa del paese di aver concepito un figlio senza essere sposata, si chiede cosa sia realmente il peccato. Continua a leggere Perché devo dire tutto anche a un uomo, un prete?
Di notte lunghi sogni di metafore consunte, treni viaggi valigie, poi la luce del giorno e la vacua idea dell’addio, una estenuante finzione di fantocci di carne. Come svelare gli occhi a ogni nuovo sguardo, come riconoscere il languore dei relitti, il suo inganno che annienta. Continua a leggere Verrà un giorno…
In una notte di maggio, nella mia casa milanese, pensai alla luna. Per settimane non avevo alzato lo sguardo al cielo notturno. Ricordai di aver visto l’ultima volta la luna verso la metà di aprile. Entrai in camera per prepararmi al sonno. Sul bordo del letto c’era seduto un uomo. Continua a leggere La luna non esiste
Era una notte di settembre del 1883. A Palazzo Petroni, a San Cipriano Picentino, tutti dormivano, tranne uno. Un ospite in pigiama si aggirava claudicante e circospetto per le stanze del palazzo addormentato. Era un diciassettenne grassoccio e bruno, il viso quadrato, i capelli a spazzola, gli occhi da miope. Continua a leggere La notte in cui Benedetto Croce incontrò un “fanciullin cortese”
Camminava già da due ore e il paese abbarbicato sulla collina era sempre lì davanti, alla stessa distanza, o almeno a quella distanza che a lui, che camminava già da tanto, sembrava sempre uguale. Si fermò all’ombra di un alberello al margine della stretta strada asfaltata. Continua a leggere Il cammino verso il monastero
Raul non fu sorpreso quando vide la sconosciuta varcare la porta del suo camerino. Si stava truccando allo specchio, quella sera malgrado le sue condizioni sarebbe andato in scena. Continua a leggere Monsieur Copi all’appuntamento con la Morte